Frutto dell'incrocio tra Rielsling Renano e Pinot Bianco, il vitigno Mazoni Bianco nasce nel Triveneto per espandersi per presto i tutta la Pensola. Cheilante offre un esempio di declinazione romagnola di questo singolare vitigno, coniugandone la finezza ad un ricco profilo aromatico fortemente influenzato dalle caratteristiche geologiche della valle del Santerno. Intenso e complesso, Cheilante combina frizzanti note floreali a succose suggestioni tropicali, mentre la spiccata freschezza bilancia alla perfezione l'importante spalla alcolica
Note di degustazione
Tra il 1924 e il 1935, presso la Scuola enologica di Conegliano, il professor Luigi Manzoni inaugurò, primo in Italia, una intensa attività di sperimentazione sulla vite con l’intento di ottenere “un vino ad uva bianca e a uva nera che potesse sostituirsi con vantaggio alle varietà sino a quel momento coltivate”. Da tali studi risultarono numerosi Incroci, frutto della combinazioni di diverse varietà, tra i quali, appunti, il cosiddetto Incrocio Manzoni 6.0.13, altrimenti detto Manzoni Bianco.
Figlio dell’unione tra Riesling e Pinot Bianco, esso conobbe ben presto grande fortuna grazie alle preziose caratteristiche ereditate dai suoi genitori botanici: oltre ad una grande adattabilità, che ne consentiva un efficace impianto su diverse tipologie di terreno, l’Incrocio Manzoni 6.0.13 mostrò da subito anche una importante resistenza alle più temute avversità fitosanitarie, prime tra tutte la botrite e il mal dell’esca.
Sebbene nato in Veneto, il Manzoni Bianco possiede quindi nel propri geni (letteralmente) la vocazione alla ricerca di sempre nuove declinazioni territoriali, per tradursi in versioni tanto simili quanto profondamente originali.
Un coro variegato, gioioso, nel quale i diversi terroir stimolano la fantasia del produttori per valorizzare al meglio le meravigliose caratteristiche di questo vitigno e che da oggi, con Cheilante, si arricchisce di una nuova voce.
La Valle del Santerno, con le sue speciali caratteristiche pedo-climatiche, offre infatti al Manzoni Bianco un prezioso palcoscenico sul quale risplendere: traendo corpo dalla terra e affinando il proprio profilo aromatico grazie al microclima della valle, ciò che ne deriva è un vino dalla grande personalità, ben strutturato e con una eccezionale intensità sia minerale che alcolica.
Da servirsi preferibilmente fresco (10-12°C), si abbina alla perfezione a crudi di pesce, frutti di mare, crostacei, ma anche a carni delicate (agnello) e formaggi breve o media stagionatura.
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